


Il solito presepe
Il solito presepe

Das Kabarett 2022

Stagione 2022
tagione 21/22
Le tre vite di Salvatore Pitarresi


In un piccolo paese della Sicilia di inizio secolo, l’incredibile avventura di Salvatore Pitarresi, ragazzo di provincia coinvolto, suo malgrado, in un’intricata vicenda di equivoci e malintesi che lo porteranno a vivere contemporaneamente tre vite: una fantastica, nata dall’immaginazione di un giornalista pigro e bugiardo che lo dipingerà come un fuorilegge e un aizzatore di folle; una reale, perché un Salvatore Pitarresi esiste davvero e una eroica, che si rivelerà solo dopo la sua morte e che, in un glorioso epilogo, farà di lui il milite ignoto.
L’esistenza rocambolesca ma, soprattutto, il nobile sacrificio di un ragazzo siciliano che, lasciata la famiglia, si ritroverà arruolato in prima linea a combattere durante la prima guerra mondiale.
Un racconto ironico e intenso, uno spaccato di situazioni quotidiane animate da personaggi tipici della cultura siciliana, sullo sfondo del primo conflitto mondiale, in memoria degli otto milioni di caduti tra cui 654 mila italiani.
Regia: Marco Perazzolo
Testi: Monica Vietti, Marco Perazzolo
Interpreti: Luca Martino, Paolo Arsento, Fabrizio Demaria, Enrico alliana, Alberto Bizzarri, Paolo Gho, Federica Garello, Mariagrazia Lacitignola, Chiara Giovara, Diana Libergoliza, Corrado Rubino, Giorgio Zangirolami, Rossella Lucco
Musicisti: Donatella Gugliermetti chitarra e percussioni, Umberto Demarchi pianoforte e fisarmonica
Voce: Laura Evangelista
Corpo di ballo: Compagnia XED
Coreografie: Marta Azzalin

LA CONDANNA DELLA MEMORIA
Palamede, l’eroe dimenticato caduto nell’oblio
Regia: Marco Perazzolo | Testi: Monica Vietti
Attori: Paolo Gho, Luca Martino, Chiara Giovara, Rossella Lucco Navei, Corrado Rubino
Tecnico Luci e Audio: Ivano Voghera
Scheda spettacolo
Palamede è uno degli eroi più misteriosi ed affascinanti della mitologia greca: un giovane bellissimo e un combattente coraggioso. Le fonti lo descrivono come un genio della sua epoca, incarnazione stessa dell’intelligenza basata sulla ragione e sull’etica. I greci antichi attribuiscono idealmente a Palamede l’invenzione della scrittura e dei numeri, l’uso della moneta e il gioco degli scacchi. Una sorta di semidio, integerrimo e colto: un benefattore della Grecia amato e stimato da tutti, un martire della sapienza laica che muore ingiustamente a causa dell’invidia e dell’odio che da sempre generano nei mediocri. Durante il processo, Palamede si difenderà dal suo accusatore che meschinamente per invidia e gelosia lo accuserà di aver tradito la Grecia vendendo, per denaro, dei piani di guerra ai barbari nemici della stessa. Il suo accusatore, Odisseo, durante la sua deposizione nonostante non procuri uno straccio di prova, porterà alla pena della lapidazione il giovane e coraggioso Palamede.